Passa ai contenuti principali

Ciro e Antonio: dinosauri italiani

Ciro e Antonio sono fossili di dinosauro famosi nel mondo, ma praticamente sconosciuti nel nostro Paese. Ve li voglio presentare.

Ciro è stato il primo dinosauro in assoluto ad essere scoperto in Italia, a Pietraroja (Benevento) nel 1980. Lo scopritore, Giovanni Todesco, era un appassionato di fossili che scambiò il piccolo dinosauro per una semplice lucertola e per questo motivo conservò l'esemplare in casa sua per anni. Nel 1993, dopo aver visto il film "Jurassic Park", decise di mostrare il fossile al paleontologo Giorgio Teruzzi, che lo riconobbe per quello che era: un piccolo di dinosauro.

 Autopsia del dinosauro Ciro in luce UV
(la foto è di proprietà di Scienza in Rete)

Nel 1998 venne riconosciuto come uno dei fossili più importanti nella storia della paleontologia. Il fossile, infatti, è fra i più completi che esistano ed è il primo a presentare organi interni e tessuti molli in uno straordinario stato di conservazione.

Ciro è un cucciolo lungo soltanto 50 cm (coda compresa), vissuto circa 110 milioni di anni fa. E' l'unico esemplare noto, fino ad oggi, della specie Scipionyx samniticus ed è stato stimato che la sua lunghezza da adulto non dovesse superare i 2 m. La presenza della fontanella fronto-parietale ancora aperta sul cranio ci svela che Ciro morì pochi giorni dopo la nascita.

Dopo 110 milioni di anni è stato ancora possibile trovare legamenti, muscoli, cartilagini delle zampe, parte della trachea, resti dell'esofago, del fegato e di altri organi ricchi di sangue (cuore, milza, ecc.), alcuni vasi sanguigni e addirittura l'intero intestino.

Tra il 2006 e il 2009 il fossile è stato riesaminato con nuove tecniche di indagine, che hanno permesso di ricavare molte nuove informazioni e soprattutto di mettere in luce la perfetta fossilizzazione dei tessuti molli fino a livelli cellulari e subcellulari.

L'intestino del piccolo Ciro ha riservato diverse sorprese, perché al suo interno sono stati scoperti molti resti di cibo, ancora nell'esatto ordine in cui erano stati ingeriti. Questo ha permesso di ricostruire la sua dieta, che comprendeva sia carne (piccoli rettili), sia pesce. Inoltre, viste le dimensioni dei residui di cibo, probabilmente Ciro non si nutriva autonomamente, ma erano i suoi genitori a catturare le prede e a sminuzzarle appositamente per lui.
Da allora, tra gli importanti fossili di dinosauro scoperti in Italia, Antonio si è conquistato un posto particolare. E' stato rinvenuto nel 1994 nel sito detto "Villaggio del Pescatore", in provincia di Trieste. La sua scopritrice è Tiziana Brazzatti, geologa che lo trovò per caso mentre esaminava le rocce in quella zona.

Tiziana Brazzatti e il dinosauro Antonio

Lo scheletro risulta completo al 98%, facendone il più completo mai scoperto in Europa e uno dei più completi al mondo.

Nonostante il suo soprannome, il sesso di Antonio è tuttora sconosciuto. Si tratta di un dinosauro vegetariano primitivo, appartenente alla specie Tethyshadros insularis. Il nome deriva dal fatto che viveva su un'isola nella parte occidentale dell'antico Oceano Tetide, che all'epoca (circa 70 milioni di anni fa) separava l'Africa dal continente euroasiatico.

Lo scheletro è lungo 4 m e alto 130 cm, abbastanza piccolo rispetto ad altri esemplari della stessa famiglia, probabilmente a causa del fenomeno noto come "nanismo insulare", per il quale individui costretti a vivere a lungo in un ambiente circoscritto, come appunto un'isola, assumono col tempo dimensioni ridotte.

Lo stesso fenomeno potrebbe essere la causa del curioso miscuglio di caratteri primitivi, evoluti e bizzarri: la testa grande e allungata simile a quella di un cavallo, la mano con 3 dita (invece di 4) usata solo come supporto nella locomozione, arti posteriori robusti adatti alla corsa e la coda con una terminazione sottile a forma di frusta (mai osservata prima).

Per approfondimenti:







 

Commenti

I post più letti dell'ultimo mese

10 libri sulla scienza da leggere almeno una volta nella vita

Di libri da leggere almeno una volta nella vita, ce ne sarebbero centinaia . Libri, come L'origine delle specie di Charles Darwin , sono delle pietre miliari per la scienza e per la letteratura. Ma non lo troverete, in questo elenco. Invece, i 10 libri che ho scelto sono meno noti. Ma mi hanno fatto amare la scienza e hanno cambiato il mio modo di pensare e di guardare il mondo . 1. Il mago dei numeri di Hans Magnus Enzensberger . Dodici notti. Dodici sogni, in cui Roberto incontrerà il Mago dei numeri. Roberto non sopporta la matematica. Ma i suoi viaggi notturni in compagnia del mago gli faranno cambiare idea. È vero, si tratta di un libro per ragazzi, ma lo trovo divertente da rileggere anche adesso . Ed è perfetto da far leggere nelle scuole: tutti gli studenti vorranno essere come il protagonista, e diventare apprendisti dei numeri. 2. Morti di scienza di Pierre Zweiacker . Ecco un punto di vista insolito sulla storia della scienza: inventori e

7 soluzioni alla crisi idrica che non credevate possibili

La scarsità d'acqua, la sua mancata potabilizzazione e l'assenza di servizi igienici adeguati causano ogni anno più vittime di tutte le guerre . Ogni 20 secondi , in media, muore un bambino a causa di malattie dovute a questi problemi. Entro il 2025 , la sola agricoltura richiederà l'equivalente d'acqua di 20 fiumi della portata del Nilo . E nei paesi con popolazione molto numerosa, come India e Cina, le forniture d'acqua dolce finiranno anche prima. La foto è di dominio pubblico. Nei paesi in via di sviluppo, il 90 % delle acque di scarico vengono riversate direttamente nei fiumi senza alcun trattamento . E pensate che 1 litro di acqua di scarico inquina circa 8 litri di acqua dolce. Se a tutto questo aggiungete i cambiamenti climatici in atto, l'aumento della popolazione del pianeta, e il fatto che 2 miliardi di persone già vivono in assoluta scarsità d'acqua , è evidente che le nostre riserve si esauriranno in fretta. Le tecnologie

10 aziende italiane che puntano su ricerca e innovazione

Inutile negarlo, l’Italia non è il Paese più in forma del mondo. Ma le 10 aziende  di cui parleremo sono la prova che qualcosa si sta muovendo. Sono tutte aziende che investono in ricerca ed innovazione , che sfornano prodotti ad altissimo contenuto tecnologico , e che spesso si sono aperte con successo al mercato internazionale. Forse, anche grazie a loro, guarderemo al nuovo anno con un pizzico di ottimismo in più. 1.      Partiamo con ADAM (Advanced Data Analysis inMedicine) , spin-off dell’ Università del Salento , nata da un gruppo di fisici, informatici e medici.   ADAM sviluppa programmi per l’ imaging in medicina , in particolare per la rilevazione automatica o semiautomatica di malattie , assistita da computer. Lo scopo è aumentare l’attendibilità della diagnosi e l’efficacia della terapia, e nel contempo, ridurre la spesa pubblica sanitaria, migliorando anche la qualità di vita del paziente.   Tra i suoi prodotti c’è GlioCAD , che è un programma in grado di localiz

Dimenticate gli OGM: il futuro sono gli OGE

Le piante modificate con la tecnica di editing genomico CRISPR sono tanto diverse che modificheranno i toni del dibattito, e renderanno necessario ripensare che cos'è un OGM. Immagine di pubblico dominio Il segno distintivo di una tecnologia innovativa è la velocità con cui è applicata dai ricercatori. Da questo punto di vista, la CRISPR si situa tra i più importanti strumenti di cui si è dotata la biologia nell'ultimo mezzo secolo . Questa tecnica si porta dietro implicazioni spettacolari , e ha colpito la comunità scientifica con la forza di un tornado. La rivoluzione della CRISPR potrebbe avere i suoi effetti più profondi in agricoltura . Ad esempio, i ricercatori cinesi hanno stupito la comunità degli agricoltori nel 2014, quando hanno mostrato che la tecnica poteva essere usata per rendere il grano resistente all' oidio , un'infezione fungina detta anche nebbia o mal bianco. L'aspetto rivoluzionario della CRISPR è la sua precisione. Infatti, permet